Un “Ambito” privo di dignità

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 Viterbo, 30/04/2014     

                                             Un “Ambito” privo di dignità

Il 21 novembre 2013, dopo cinque anni di frequentazione del Consiglio Direttivo dell’Ambito Territoriale di Caccia-Viterbo 1, il sottoscritto e gli altri rappresentanti delle associazioni ambientaliste rappresentate nel Consiglio, proponevano senza troppe speranze di accoglimento, un documento quinquennale che prevedeva la diminuzione progressiva dell’acquisto di animali da ripopolamento per scopi venatori. Sostanzialmente, meno animali alieni da irraggiare sul territorio, favorendo nel contempo le zone di ripopolamento con conseguente aumento di animali nati in loco.              

Dopo lunga discussione, quel Consiglio, sorprendentemente anche per noi, approvò a larga maggioranza il nostro documento. Fu un bel colpo d’ali, il provvedimento più nobile che quei Consiglieri partorirono in cinque anni di attività. 

Succede così che ieri, 29 aprile 2014, dopo soli cinque mesi dall’approvazione di quel documento di programmazione quinquennale, gli stessi Consiglieri smentiscono loro stessi e cancellano, sempre a larga maggioranza,  quanto stabilito il 21 novembre. 

Chi non frequenta certi “ambiti” si chiederà: -cos’è successo in questo breve lasso di tempo?- Ce lo siamo chiesto anche noi e siamo pervenuti a delle ipotesi:

-I consiglieri rappresentanti delle associazioni venatorie non sono stati in grado di spiegare  ai loro rappresentati, la bontà di quanto stabilito, anche da un punto di vista prettamente venatorio;

-L’ala più oltranzista e pronto-sparo dei cacciatori ha prevalso nei confronti di chi, più illuminato, aveva trovato un accordo di compromesso accettabile;

-Molti consiglieri si sono resi conto dell’inettitudine dell’ATC e della sua incapacità nel gestire con profitto le zone di ripopolamento, una sconfitta bruciante per lo stesso presidente che più di cinque anni fa, al momento del suo insediamento, aveva fatto solenne promessa di riattivazione delle ZRC.

Così, lo stesso ATC-VT1, ricoperto dalle critiche dell’ala più becera del mondo venatorio, incapace di difendere un provvedimento saggio e di buon senso, ha ceduto alle pressioni come in un farsesco psico-dramma nel quale personaggi squallidi votano contro se stessi per incompetenza e per paura.  

La disponibilità alla collaborazione in quel Direttivo da parte della Lipu nel cercare di trovare una sintesi su singoli provvedimenti è stata sincera e costruttiva ma ora c’è la certezza che nessuna collaborazione sarà più possibile. Perchè rimanere allora al suo interno e non rassegnare le dimissioni? Ascoltare, annotare e diffondere. Ci rimane il dovere civico di denunciare le malefatte di questo “Ambito” ed agire portando a conoscenza di tutti quanto di indegno avviene in quello che merita di diritto la maglia nera tra i peggiori ATC.

                                                                       

                                                                         Il delegato della Sezione LIPU di Viterbo

                                                                                                          Enzo Calevi.              

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