Viterbo – Il veterinario Alessandro Achilli racconta il calvario che ha fatto seguito all'adozione del dolce Gastone che ora cerca casa
“Salvo un cane e vengo bersagliato con sanzioni e multe…”
Viterbo – Riceviamo e pubblichiamo – L’ho notato mesi fa. Era lì che vagava, in zona strada Bagni.
Un pastore maremmano, solo per strada. Il cane sembrava docile, così mi sono avvicinato. Ho capito subito che non stava bene: era eccessivamente magro, debilitato. Un’evidente zoppia a causa di una grave malformazione agli arti posteriori ed una tumefazione dolente sul costato. Ho provato a prenderlo ma, purtroppo, è scappato.
Il giorno dopo, dopo essermi organizzato con altre persone, sono tornato in zona per un secondo tentativo, ma il cane non c’era. Il motivo? Era stato accalappiato e portato al canile sanitario.
Dopo due giorni mi sono recato al canile dove ho notato immediatamente che al cane non era ancora stata prestata alcuna cura e le sue condizioni erano peggiorate in modo preoccupante. A questo punto, l’unico modo per salvarlo era curarlo a mie spese. Per farlo avrei dovuto portarlo fuori dal canile e l’unico modo era adottarlo. Così l’ho adottato e l’ho chiamato Gastone!
L’ho ricoverato nella mia clinica per 15 giorni, ho accertato una malformazione agli arti posteriori, un’infestazione da ecto ed endo parassiti (pulci e vermi) e un ascesso sul costato dovuto ad un forasacco, causa di pleurite con febbre alta e rischio di sepsi. E l’ho curato (castrazione compresa). Tutto a mie spese, con costi pari a circa 850 euro. In questo modo ho liberato anche il comune da questo impegno.
Gastone poi è guarito. L’ho portato a casa. Ma, a casa mia ci sono altri tre cani. E lui, purtroppo, non andava d’accordo con due di loro. Così, in attesa di trovare qualcuno che lo adottasse, l’ho portato al canile comunale di Bagnaia dove l’hanno accettato. Da quel giorno ho fatto il possibile perché Gastone potesse trovare una casa, ma ad oggi una casa non ce l’ha.
E in tutti questi mesi ho provveduto a comprare il cibo per Gastone a mie spese e a curarlo quando aveva bisogno. Se il cane fosse rimasto “non adottato” tutte queste spese sarebbero state a carico del Comune e, quindi, dei contribuenti. E come ringraziamento per il senso civico e per l’etica professionale il comune, a luglio 2016, mi ha notificato una sanzione di 308 euro per mancata comunicazione alla Asl dello stallo del cane presso il canile di Bagnaia.
Così, si è configurato il reato di abbandono di animale (oltre il danno la beffa). In quel frangente nessuno della Asl o del comune ha accennato al fatto che da quel momento avrei dovuto pagare per lo stallo del cane al canile comunale. Per evitare ulteriori perdite di tempo e spese legali, ho pagato la sanzione che, tuttavia, giudico insensata e immorale. Ma non finisce qui.
Il giorno 2 febbraio mi è stata notificata un’altra sanzione. Questa volta da parte del Comune di Viterbo: 640 euro pari a 80 euro al mese per 8 mesi di spese di pensione del cane. Ma come si può stabilire quanto sia il costo del mantenimento di Gastone? Il cibo l’ho sempre comprato io, il cane è stato curato da me, ma chi ha redatto il verbale non lo può sapere perché, dopo il mese di aprile, non ci sono stati più controlli. E mi chiedo anche come si possano chiedere soldi per la pensione dal momento che il canile comunale non è una pensione. Un posto in cui Gastone ha imparato a stare, dove vive libero e in armonia con gli altri cani, in uno stato di estremo benessere.
Ora mi viene chiesto di portare via il cane entro cinque giorni dovendolo sottoporre allo stress di uno spostamento e costringendomi a portarlo in una pensione in cui vivrà in un box tutto il giorno. Mi domando se sia questo l’atteggiamento auspicabile da parte del comune verso un cittadino e un professionista del settore che con senso civico ed etica professionale presta il suo servizio per aiutare un animale sgravando il comune da molti oneri (ricordo che se non avessi adottato Gastone le spese sanitarie sarebbero state a carico del Comune e il cane sarebbe comunque finito al canile di Bagnaia. E chi avrebbe pagato per le sue crocchette?).
Mi chiedo se l’impegno nel garantire il benessere degli animali consista nel far allontanare un cane da un posto dove si è ben integrato e dove vive sano e spensierato. Forse, chi di dovere, se ne potrebbe rendere conto se si recasse più spesso a visitare gli animali, cosa che io faccio costantemente. Il 3 febbraio sono stato a trovarlo e l’ho trovato grasso, scodinzolante e felice con i suoi compagni di “cella”, una cella di quasi 5000 mq2, una cella in cui sta da un anno e noi tutti ( forse qualcuno no) sappiamo quanto i cani siano abitudinari. Ho trovato gli operatori che con tanta passione e sacrificio lavorano tutti i giorni al canile tristi all’idea di doversene separare perché in questi mesi si sono affezionati a lui. Queste persone lavorano e sudano tutti i giorni per far stare i cani nel miglior modo possibile.
Mi chiedo inoltre quali siano i reali interessi dietro l’accanimento sul canile di Bagnaia. Un tale impegno di accertamenti e verifiche potrebbe essere indirizzato verso cose più importanti per la città come le strade da terzo mondo, le discariche a cielo aperto e la morte del centro storico. Ma, evidentemente, sono ritenuti più dannosi 45 cani che vivono felici al canile.
Approfitto dello spazio che vorrete concedermi per cercare un adozione del cuore per Gastone, visto che è stato sfrattato da chi dovrebbe tutelare il suo benessere. Gastone è maschio, castrato, giovane, ha una zoppia al posteriore a causa di una leggera malformazione agli altri ma a parte questo è un cane sano, con un carattere stupendo e con tanta voglia di vivere!
Alessandro Achilli
Medico Veterinario
t.3333457287
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